Il caffè in strada.
L’aperitivo in Zoom.
La cena da asporto, tiepida e malinconica nella sua carta unta.
Durante il periodo del lockdown abbiamo vissuto, chi più chi meno, un periodo di abbrutimento conviviale: passati i primi entusiasmi di pane fatto in casa e musica dai balconi, siamo rimasti con la ristretta cerchia dei nostri familiari sempre più insofferenti; o nel peggiore dei casi, a tu per tu con i nostri pasti solitari.
E che sollievo è stato poter tornare a mangiare insieme, ricevere ed essere ricevuti, attardarsi al ristorante per chiacchierare sopra le briciole sulla tovaglia e le tazzine fumanti di caffè.
Epicuro osservava che “dovremmo trovare qualcuno con cui mangiare e bere prima di trovare qualcosa da mangiare o da bere; perché mangiare da soli significa fare la vita di un leone o di un lupo.”
Mangiare insieme, come parlare, è qualcosa che solo gli esseri umani fanno e che fanno a tutte le latitudini e tutte le età.
Lo facciamo per rimarcare occasioni importanti come i matrimoni e le nascite, per le ricorrenze, o soltanto per celebrare il piacere di ritrovarci insieme.
Mangiare insieme vuol dire accogliere le persone all’interno della nostra comunità, così come preparare cibo per qualcuno è una delle più intime forme di inclusione. I due concetti sono talmente intrecciati che “compagnia” ha la radice nelle parole latine “cum panis”, qualcuno con cui condividiamo il pane.
Quando siamo a tavola insieme, il piacere del buon cibo e quello della buona compagnia si fondono; e non è escluso che le due cose siano intrecciate fin dal principio, da quando intorno ai primi fuochi si radunavano i primi esseri umani per preparare e consumare insieme il pasto.
Quando si mangia insieme e si parla insieme, insieme si parla di cibo, amplificando il godimento offerto da entrambi i piaceri.
Di più: mangiando insieme ci si rilassa, si mettono in circolo idee e punti di vista, si discute, si crea. Per Roland Barthes “la tavola è in un certo senso il centro geometrico di tutti gli argomenti di conversazione; è come se il piacere alimentare li vivificasse e li facesse rinascere.”
Mangiare insieme è più che un piacere, è più che un lusso: è un modo per essere persone più complete.
E basta una spaghettata.
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