Per le persone di ogni parte del mondo il cibo e la buona cucina hanno una parte importantissima nella vita quotidiana e, di riflesso, nell’immaginario collettivo e nel modo di esprimersi.
Ecco perché in tutte le lingue ci sono espressioni idiomatiche legate al cibo, tanto più efficaci quanto più fanno riferimento a qualcosa che è noto a tutti: in inglese per dire che qualcosa ci va a genio si dice che è la nostra cup of tea, in francese chi si fa agli affari propri “bada alle proprie cipolle”, s'occupe de ses oignons, mentre in spagnolo chi corta el bacalao, o “taglia il baccalà”. è la persona che ha la situazione in pugno.
A volte sono espressioni così eloquenti che funzionano benissimo anche tradotte, come il tedesco Tomaten auf den Augen haben, “avere il pomodoro sugli occhi”, parente stretto delle nostre fette di prosciutto..!
A volte sembrano quasi indovinelli: come wpuścić kogoś w maliny, “lasciare qualcuno nei lamponi”, che in Polonia è un modo per dire “lasciare qualcuno nei guai”, o lo svedese att glida in på en räkmacka, “arrivare scivolando su un sandwich di gamberetti”: ossia ottenere qualcosa senza particolare impegno.
Ogni modo di dire contiene una piccola storia, che racconta qualcosa del mondo da cui proviene.
Poteva l’italiano fare eccezione?
Ovviamente no: diciamo pane al pane e vino al vino: anche quando parliamo, in Italia abbiamo sempre il cibo… in bocca!
Eh sì, perché quando si tratta di aggiungere pepe al discorso, tutto fa brodo; e anche se a volte può sembrare che certe espressioni c’entrino come i cavoli a merenda, più spesso sono proprio come il cacio sui maccheroni.
E se è meglio non mettere troppa carne al fuoco (anche perché, si sa, troppi cuochi rovinano la zuppa), qualsiasi cosa bolla in pentola, una metafora culinaria casca sempre a fagiolo.
Non importa se siamo in brodo di giuggiole, se abbiamo da gestire una patata bollente, se vogliamo rendere a qualcuno pan per focaccia o se stiamo semplicemente cercando di rigirare la frittata; se non è zuppa è pan bagnato, e se sapremo condire bene il discorso, andrà tutto liscio come l’olio…e magari finirà a tarallucci e vino.
Insomma, i modi di dire legati al cibo in italiano sono come il prezzemolo: così tanti e onnipresenti che cercare di raccoglierli tutti in un solo post sarebbe come provare a fare le nozze coi fichi secchi. Ma se ne volete suggerire uno particolarmente gustoso, scriveteci!
Avremo un bel fritto misto di modi di dire legati alla cucina italiana.
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