Un giro nei sapori di Sicilia

Dal cibo di strada fino all’alta pasticceria, l’offerta gastronomica siciliana è all’insegna della contaminazione con le tradizioni dei popoli che hanno attraversato l’isola: Greci, Arabi, Normanni, Francesi…

Ogni piatto racconta una storia, scopriamone alcune.

Se passate da Palermo, fate tappa a Ballarò, coloratissimo mercato dove gustare Pane e panelle, sublimi frittelle a base di farina di ceci, e per stomaci forti Pani câ meusa e Stiggiole, ovvero pane con la milza e spiedo di budella ovine o vaccine alla griglia.

Per le strade di Messina potrete gustare i Pitoni, rustici fritti a base di acciughe, tuma (pecorino) e indivia. Mentre a tavola la fanno da padrone pasta con le sarde e insalata di polpo.
Da non perdere i presidi Slow Food: Salame Sant’Angelo di Brolo, Provola stagionata e maiale Nero dei Nebrodi.

A Catania dovete assaggiare la Pasta alla Norma, pomodoro, melanzane, ricotta salata e basilico, così chiamata in omaggio all’omonima opera di Vincenzo Bellini dal poeta Nino Martoglio: “Chista è ‘na vera Norma!”. E per dessert le Minne di Sant’Agata, cassatine a forma di seno con pan di spagna, ricotta, cioccolato, canditi, glassa bianca e ciliegina, dedicate alla protettrice della città.

A Siracusa perdetevi per le strade della bellissima Isola di Ortigia, ma anche fra i sapori intensi che regalano il pesce e i pomodori Pachino.
Fra i piatti culto, la Pasta fritta con acciughe, mollica di pane, aglio e olio d’oliva.
Tappa ad Avola obbligatoria per assaggiare un calice di Nero D’Avola e la mandorla Pizzuta

Ragusa, città barocca dello scrittore Andrea Camilleri, offre i sapori confortevoli della tradizione: Cavati e ravioli con sugo di maiale, Quadrettini all’uovo in brodo di gallina, Tomasini ripieni di ricotta e salsiccia ragusana, Scacce al pomodoro e melanzane.

E ora una digressione nell’entroterra per assaggiare i Cannoli di Caltanissetta, dove pare siano stati inventati come elogio alle doti del marito da parte delle donne, durante la dominazione araba. Da assaggiare anche il Rollò, pan di spagna, ricotta e cuore di martorana, e il torrone mandorle, pistacchi e miele.

Fra le tipicità della vicina Enna, Maccheroni in agrodolce, Pasta ricasciata, Maccu di fave e Piacentino Ennese, formaggio pecorino con zafferano e pepe nero. Riprendendo il cammino fate tappa a Ribera per assaggiare le famosissime arance e la pasta di San Giuseppe.

A Trapani, tra tonnare e saline, potrete lasciarvi ammaliare da specialità di mare, bottarga di tonno, i gamberi rossi di Mazara del Vallo, la Pizza Rianata (origanata) e il cous cous, a cui la vicina San Vito Lo Capo dedica un bellissimo festival nel mese di settembre.

Vi abbiamo ingolosito? Alla prossima puntata!


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