La natura, ancora integra e verdeggiante, è disseminata di luoghi affascinanti e ricchi di storia, in cui perdersi è davvero un piacere. Siamo in Ciociaria!
Per chi ha a disposizione solo week end non sarà facile scegliere fra i numerosi itinerari: le Acropoli di Civitavecchia di Arpino, Alatri e Ferentino, la possente cinta muraria di Vico nel Lazio, con le sue 25 torri angolari, borghi storici e abbazie, tra cui quella dei Trisulti, considerata tra i monasteri più belli d’Italia, un luogo ameno e solitario che vi farà sentire sospesi nel tempo, specie varcando la soglia dell’antica Farmacia e Spezieria.
Ma il luogo forse più affascinante della Ciociaria è l’Isola del Liri, in provincia di Frosinone, con la sua incredibile cascata che sgorga a 28 metri di altezza proprio in mezzo alla città.
Per ammirarla in tutta la sua potenza consigliamo una passeggiata serale lungo la salita al castello Boncompagni-Viscogliosi, quando si accendono le luci sull’acqua. Alla bellezza del territorio si associa la verace simpatia della popolazione e la bontà di sapori genuini, che potrete degustare attraversando il territorio.
Fra gli itinerari consigliati, la Strada della Mozzarella di Bufala di Amaseno, dove assaggiare anche ottimi stufati di bufala e capra e uno straordinario spezzatino di bufala cotto a lungo nel vino. E a proposito di vino, un altro percorso intrigante è la Strada del Cesanese, dove degustare il Cesanese del Piglio DOCG e il Cesanese di Affile DOC. Dato che ci siete, non dimenticate di assaggiare anche l'Olio Rosciola.
Anche le verdure trionfano nella cucina del territorio.
Fra i tipici ciociari: Sagne e Fagioli, pasta e fagioli preparata con cannellini, soffritto di aglio, sedano, cipolle, salsa di pomodoro e peperoncino, davvero gustosa.
I Fini Fini, speciali spaghetti con soffritto di sedano e cipolle, saltati con il vino e conditi con pomodoro e basilico, e la Minestra con il pane sotto, nota anche con il nome di minestra “revotata” o “rvutata”, perché si prepara con una base di pane raffermo, sopra la quale viene aggiunta la minestra. Insomma un piatto di minestra servito al contrario!
Questa specialità della tradizione “povera” viene preparato con verdure invernali e legumi: bietole, cavoli o cicoria di campo, ceci, fave, fagioli, lenticchie e verza, a seconda della disponibilità. Nella tradizione ciociara, veniva cucinato in tegami di terracotta, le “pignate”, insieme alle cotiche di maiale che davano più gusto e calorie al piatto!
Noi la proponiamo in versione più leggera, ma pur sempre ricca e gustosa, con la ricetta vegetariana di Fedora d’Orazio di Cappuccino e Cornetto.
Pronti a viaggiare in Ciociaria direttamente dalla vostra cucina?
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