Qui potrete gustare tantissime specialità di terra e di mare, dai formaggi di malga nel bellunese ai piatti di pesce lungo la costa.
Tra i tipici vi aspettano i bigoli, un formato di pasta a base di uova e farina simile allo spaghetto ma più grosso, condito in modo diverso a seconda delle zone. “Bigoli in salsa” a Venezia, ovvero i bigoli conditi con le sarde, e “co l’arna” o bigoli con ragù d’anatra là dove i contadini allevano ancora bestiame e animali da cortile. Un antico proverbio li nomina dicendo: “Arna lessa e bigolo tondo a la sera contenta el mondo” (anatra lessa e bigolo rotonda alla sera fan felice il mondo), in pratica per essere felici basta davvero poco e mangiar bene!
Per conoscere e assaporare il territorio, vi consigliamo di andar a “Bacari”, perdervi per le calle di Venezia e fare tappa in una delle tante osterie dove viene servita l’ombra de vin, il calice di vino, un’espressione che nasce in una Venezia antica, quando i venditori di vino giravano attorno al campanile seguendone l’ombra per mantenere il vino fresco.
I bacari sono piccoli locali quasi tutti senza posti a sedere. Il nome sembra derivare da Bacco, il dio del vino, o da “far bàcara“, espressione dialettale che significa “festeggiare”. Sul bancone troverete ad aspettarvi vino, spritz e cicchetti, tanti piccoli assaggi di pesce, carne o salumi, caldi o freddi, serviti su pane o polenta. Un modo piacevole e divertente per scoprire la cucina veneziana.
Tradizione vuole che i veneziani facciano il giro dei bacari, per degustare due o tre cicchetti e una ombra di vino, per poi continuare la passeggiata fino al prossimo bacaro, per gustare un altro bianco accompagnato da un altro cicchetto.
Prima di lasciare Venezia, concedetevi anche un assaggio delle sarde in saor, letteralmente sardine in sapore, un antipasto preparato con cipolle in agrodolce, uvetta e pinoli davvero intrigante, citato persino da Carlo Goldoni, padre della commedia moderna, nell’opera “Le donne de casa soa”.
“In pescaria ghe xe del pesce in quantità; M’ha dito siora Catte, che i lo dà a bon marcà.
Un poche de sardelle vorria mandar a tor, Per cusinarle subito, e metterle in saor”.
Il tour nei sapori termina a Vicenza, per assaggiare insieme un’altra eccellenza del territorio, il baccalà alla vicentina, una ricetta antichissima a base di merluzzo essiccato, olio, cipolla, latte e farina, che prevede una cottura lenta di bene 4 ore, senza mescolare.
Per “difendere, conservare e promuovere il piatto tipico vicentino e… incoraggiare la cultura gastronomica locale e il turismo a essa legato”, nel 1987 a Sandrigo, è nata la Confraternita del Baccalà.
Siete pronti a immergervi in sapori e tradizioni?
Il Veneto chiama!
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Una regione grande e ricca di attrattiva, che iniziamo a scoprire da Bergamo e Brescia, distanti ma unite